La pietra d’inciampo dedicata a Giuseppe Berna

Passeggiando per Via Hermada, sul marciapiede davanti al civico numero 4, lo sguardo del passante si posa su una piccola placca d’ottone di forma quadrata su cui si può leggere un nome, una data e un luogo che evoca terribili memorie: il campo di Mauthausen. Qualcuno si chiederà: cos’e questa targa sul marciapiede? Che significato ha? La risposta è semplice: è’ la pietra d’inciampo del quartiere Niguarda, dedicata all’operaio e attivista politico Giuseppe Berna, arrestato l’11 marzo del 1944 e deceduto nel campo di concentramento di Mauthausen il 10 maggio 1945.

Questa piccola targa d’ottone, detta “pietra d’inciampo”, nasce dall’idea di ad un artista tedesco, Gunter Demnig di Colonia che nel 1992 volle così commemorare le vittime della shoah . La pietra d’inciampo, in tedesco stolperstein, prende il nome da una frase del testo di Paolo di Tirso presa dal Nuovo Testamento che dice: “Ecco io metto in Sion (Gerusalemme) un sasso d’inciampo e una pietra di scandalo; ma chi crede in lui non sarà deluso”. Sulla placca, solitamente posta sul selciato di fronte ad un’abitazione privata, è possibile leggere il nome, il cognome, la data di nascita, di deportazione e di morte di un cittadino ebreo o di un attivista politico avverso al regime Nazifascista, durante la seconda guerra mondiale. Finora sono state posate più di 71.000 pietre d’inciampo, che è possibile trovare in giro per l’Europa. Queste pietre sono state fatte per essere lette per caso dai passanti, per farli riflettere e aiutarli a non dimenticare l’Olocausto.

Attualmente a Milano sono presenti 31 pietre d’inciampo che si possono trovare in giro per i vari quartieri della città, fra cui il nostro, a due passi dalla scuola Cassinis. Oltre a quella del Niguarda, posata il 19 gennaio 2018 dallo stesso artista Gunter Demnig in Via Hermada, vogliamo ricordare in particolare la pietra deposta dalla senatrice a vita Liliana in Corso Magenta, in corrispondenza dell’allora abitazione della famiglia, in memoria di suo padre Alberto.

Davide Turzi 3E

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