La giornata della memoria è una commemorazione internazionale che si celebra il 27 gennaio, per ricordare le vittime dell’ Olocausto. Ma perché è stata scelta proprio questa data?

L’ingresso del campo di Auschwitz che accoglieva i deportati con la famosa scritta la scritta “Arbeit macht frai” – Il lavoro rende liberi

Il 27 gennaio 1945 le truppe sovietiche arrivarono per prime presso la città polacca di Oświęcim (in tedesco Auschwitz), scoprendo il vicino campo di concentramento e liberandone i superstiti. La scoperta del campo di sterminio e le testimonianze dei sopravvissuti rivelarono compiutamente per la prima volta al mondo l’orrore del genocidio nazifascista. Ad Auschwitz, circa 10 giorni prima, i nazisti si erano rovinosamente ritirati portando con loro, in una marcia della morte, tutti i prigionieri sani, molti dei quali morirono durante la marcia stessa.
L’apertura dei cancelli di Auschwitz mostrò al mondo intero non solo molti testimoni della tragedia, ma anche gli strumenti di tortura e di annientamento utilizzati in quel lager nazista.
Nonostante i sovietici avessero liberato già il campo di concentramento di Majdanek e conquistato nell’estate del 1944 anche le zone in cui si trovavano i campi di sterminio di Belzec, Sobibor e Treblinka , si è comunque stabilito che la celebrazione del giorno della Memoria coincidesse con la data in cui venne liberato Auschwitz.

Ma perché ci fu la Shoah? La seconda guerra mondiale iniziò nel 1939 e finì nel 1945, I principali contendenti furono Gran Bretagna, Francia, Stati Uniti d’America e Unione Sovietica da una parte, Germania, Italia e Giappone dall’altra.
Considerato il più grande conflitto armato della storia, costò all’umanità sei anni di sofferenze, distruzioni e massacri, con un totale di morti che andava tra i 55 e i 60 milioni, le popolazioni civili si trovarono coinvolte nelle operazioni in una misura sino ad allora sconosciuta, e furono anzi bersaglio dichiarato di bombardamenti, rappresaglie, persecuzioni, deportazioni e stermini. In particolare, il Terzo Reich portò avanti con metodi ingegneristici l’Olocausto per annientare, tra gli altri, le popolazioni di origine o etnia ebraica, perseguendo anche una politica di riorganizzazione etnico-politica dell’Europa centro-orientale che prevedeva la distruzione o deportazione di intere popolazioni slave, degli zingari e di tutti coloro che il regime nazista riteneva “indesiderabili” o nemici della razza ariana.

Adolf Hitler

Ideatore dello sterminio di massa fu Adolf Hitler, dittatore, col titolo di Führer, della Germania dal 1934 al 1945. Allo scoppiare della Prima Guerra Mondiale, Hitler si arruola come volontario nel reggimento tedesco, viene ferito e ottiene dei riconoscimenti. Finita la Grande Guerra, il futuro Dittatore riterrà che la sconfitta della Germania sia stata causata dal tradimento dei socialisti e degli ebrei.

Complice di questa terribile pagina di storia è anche l’Italia il cui dittatore, Benito Mussolini, alleato della Germania di Hitler, che promulgò le leggi razziali nel 1938 e fece deportare migliaia di ebrei e oppositori politici nei campi di sterminio tedeschi.

Maia Fossati e Sara Ragazzi 2D

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