Da circa un anno le scuole, in particolare le secondarie di secondo grado, sono chiuse. Gli alunni sono in didattica a distanza per via delle restrizioni imposte dal governo. In risposta a questo l’associazione genitori delle scuole del comprensivo Locchi, che comprende le primarie Cesari e Passerini e la secondaria Cassinis da qualche giorno hanno disposto nel cortile delle tre scuole alcuni banchi e sedie vuote. Un simbolo forte e significativo che ha lo scopo di sensibilizzare le istituzioni a tenere conto di tutta la scuola, invitando a trovare soluzioni per permettere a tutti gli studenti – di ogni età – di frequentare la scuola in presenza per poterla vivere nel pieno: come esperienza di vita, non solo didattica, da cui sono stati sottratti per troppo tempo.

Scuola primaria Cesari

Ormai è dal mese di marzo 2020 che le scuole sono chiuse e gli studenti italiani stanno rivivendo dell’anno scorso, per questo, un po’ di genitori della nostra scuola hanno organizzato questa manifestazione per dare la priorità alla scuola in presenza anche per le classi seconde e terze medie, che a differenza dei ragazzi di prima, sono rimasti a casa. Il governo ha dato quindi, la priorità alla scuola, sì, ma l’hanno data veramente a tutti gli studenti? La risposta è no, quindi i genitori di molte scuole hanno organizzato questa iniziativa.
Per come la penso io, è bello come abbiano tutti riconosciuto l’ingiustizia di questa azione, perciò se otterranno la scuola in presenza anche per gli alunni restanti delle scuole medie, ne sarò molto felice.
Però ovviamente la domanda sorge spontanea da tutti: perché questa didattica a distanza non va così a genio a noi studenti? Ci sono svariate risposte, molte di queste soggettive, ma c’è n’è una che è la più frequente: vogliamo stare insieme. Purtroppo gli effetti psicologici sono che si è costretti a fare tutto sul computer, avere rapporti con le persone solo attraverso uno schermi fa rattristire noi ragazzi molto facilmente. Per quanto riguardano le lezioni, perdiamo molto l’interesse, e i fattori appunto psicologici influenzano molto anche l’andamento delle lezioni.
Spero che il prima possibile si riesca a ritornare a scuola
. Maia Fossati 2D

Scuola secondaria di primo grado Gino Cassinis

Secondo me è una bella iniziativa e in eetti passare l’anno scolastico davanti a uno schermo non è il massimo. Secondo me devono riaprire le scuole, ma non solo dal punto di vista dell’istruzione, ma anche da quello della socialità, lo stare insieme ai compagni.
Da studente devo dire che comunque la DAD ha i suoi vantaggi, però alla lunga alzarsi la mattina e accendere il computer per starci davanti sei ore diventa un po deprimente. E poi secondo me anche se riaprissero le scuole entro qualche mese(anche se adesso si va a parlare dell’anno prossimo) le richiuderebbero comunque. Un modo per evitarlo sarebbe rispettare le restrizioni ma anche quelle alla lunga diventano deprimenti.
In conclusione riaprite le scuole! Chiudete tutto il resto ma le scuole no!
Michelangelo Tamburlini 2C

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