La scuola media Cassinis ha organizzato per le classi terze un ciclo di videolezioni, per informare i ragazzi sui pericoli della Rete e del Cyberbullismo.
Promotrice di questa importante iniziativa nelle scuole è la Fondazione Carolina, di cui vi raccontiamo brevemente la storia.
Tutto è iniziato a causa del suicidio della quattordicenne Carolina Picchio, come conseguenza del cyberbullismo, tragico fatto che ha fatto sentire l’urgenza che ci sia una maggiore conoscenza e sensibilizzazione rispetto a questo temo. Carolina era un ragazza come tutte le altre. Era stata ad una festa, si è sentita male per via dell’alcol. Alcuni ragazzi però l’hanno insultata, altri ragazzi invece hanno ripreso tutto, hanno cominciato a scrivere su Facebook tante parole cattive su di lei. Tanti altri ragazzi hanno subìto la sua stessa violenza, ma Carolina è stata una delle poche persone che ha avuto il coraggio di denunciare e di non tenere tutto nascosto. Il 5 gennaio 2013, alle 3 di notte Carolina ha aperto la sua finestra dal terzo piano, dopo aver scritto una lettera ai bulli e 2 righe ai genitori, e così si è tolta la vita.

Il messaggio di Addio di Carolina ha consentito al Tribunale dei Minorenni di Torino di celebrare il primo processo sul cyberbullismo in Italia, con condanne esemplari: le condotte, anche “virtuali”, che hanno portato Carolina a togliersi la vita, non possono essere equiparate a semplici “ragazzate”. “Il bullismo… tutto qui? Siete così insensibili”.
“Le parole fanno più male dele botte”, così ha scritto Carolina come ultimo saluto, queste stesse parole sono state valorizzate dal padre di Carolina, che le ha raccolte e le ha fatte sue, cominciando un percorso al servizio dei ragazzi, perché crede che il dolore che ha provato lui non debba più provarlo nessuno…

Gli incontri con i ragazzi della nostra scuola sono stati gestiti da Pepita, una cooperativa sociale composta da professionisti esperti nella progettazione, valutazione e realizzazione di progetti educativi. Durante questi incontri abbiamo conosciuto Filippo, che ci ha mostrato come dietro ad un social ci possano essere diversi pericoli. Innanzitutto ci ha chiesto di fare un gioco: dovevamo scrivere un nome che avesse un significato nella nostra vita e che conteneva la lettera da lui detta; successivamente dovevamo esporlo. A quel punto ci ha detto che ci siamo fidati di lui, perché abbiamo raccontato qualcosa della nostra vita, ma non sempre online ci si deve fidare degli altri. A conclusione del nostro primo incontro abbiamo scritto delle frasi importanti per la vita sui social:
1°Se condividi non è più tuo=quando pubblichi qualunque informazione, foto…devi essere consapevole che quel materiale diventerà di proprietà comune.
2° Su internet è per sempre= dopo aver postato qualcosa su internet, anche dopo averla rimossa dal proprio profilo, su internet rimarrà per sempre negli archivi.
3°Virtuale è reale= anche se le cose che vengono postate non sempre sono la realtà, hanno conseguenze allo stesso modo.

Nel secondo incontro abbiamo fatto un altro gioco: Filippo ci ha mostrato delle emoji e noi abbiamo ricavato da esse delle frasi. Alla fine della lezione ci siamo detti che ognuno ha una propria concezione delle emoticon, ciò significa quindi che parlare faccia a faccia a qualcuno è molto più efficace perché nessuno può fraintendere.

Io credo che questo progetto sia molto utile, fa riflettere su un grande problema, molto comune: bullismo e cyberbullismo. In soli due incontri ho imparato molte cose, soprattutto che questo è davvero un argomento delicato e sul quale non scherzare. Clara Petrò
“Le parole fanno più male delle botte”. Le parole, fanno un mucchio di male, perché non è che te le dimentichi come quando uno tira delle botte, le parole te le ricordi per tutta la vita e non te le dimentichi più. Ecco quello che ci vuole insegnare Carolina con questa frase. Sara Baldassarri
I tre incontri che abbiamo fatto, per me sono stati molto educativi, in generale, ma soprattutto a riguardo ai pericoli che ci possono essere nel mondo. Ho imparato che non mi devo fidare dei social, perché per quanto possano sembrare innocui, possono essere molto pericolosi. Irene Scarpiello
Io passo molto tempo sui social e in realtà non mi è mai capitato di essere stata insultata in qualche commento, probabilmente perchè cerco sempre di essere il più rispettosa possibile e soprattutto perchè penso prima di scrivere, tuttavia ho visto moltissime volte persone che si accanivano con altre sul web. Ciò che ci siamo detti con Filippo è molto importante perchè se la gente rispettasse queste semplici regole si vivrebbe molto più serenamente sui social. Chiara Morelli
Articolo realizzato dagli alunni di 3A