Parliamo proprio del 1980 quanto Atari organizzò un evento negli USA al quale parteciparono oltre 10.000 persone. Il torneo era dedicato al famoso Space Invaders Dopo questo, altri eventi videro la loro nascita in questo periodo che possiamo certamente decretare come padre degli eSport.

Un logo degli eSport


Ma cosa sono gli eSport?
Gli eSport sono sport a tutti gli effetti giocati su videogame, infatti proprio il nome significa electronic sport.
Gli eSport vengono praticati molto spesso online, ma ora stadi e arene vengono allestite con postazioni per ogni singolo giocatore.
Ogni competizione varia da gioco a gioco ma una delle poche cose che rimane uguale per tutti, sono i team.
I team vengono creati da una persona fino ad arrivare ad un gruppo numerso di giocatori. ovviamente un team ha dei costi, e per questo ci sono molte aziende o marchi importanti di prodotti gaming e informatici che permettono di pagare ogni tipo di spesa.

Un’arena dove si sta praticando un torneo di eSport

Partiamo dalle arene…
Tanti team o squadre si ritrovano in arene enormi, allestite con postazioni da gaming per ogni giocatore.

Come si svolge un torneo?
Un torneo è composto dal team composto da vari giocatori e poi c’è il caster o commentatore, ovvero la persona che ha il compito di comentare la partita in diverse lingue. In Italia Ivan Grieco è un caster di noto successo, ha commentato i mondiali di Calll of Duty nel 2016 e ad oggi continua a fare il commentatore.
Come il calcio o la pallavolo anche gli eSport sono veri e propri sport, la differenza è che, migliaia di giocatori si allenano per tante ore al computer invece che in un campo sportivo o inseguendo una palla.

Bevande energetiche

E proprio perché gli eSport sono come gli altri sport, anche qui ci sono i lati negativi: quasi tutti i giocatori fanno infatti uso di energy drink, ovvero bevande molto spesso contenenti caffeina che li aiutano a restare svegli ed essere più reattivi. Fin qua tutto ok perché un energy drink non ha mai fatto male a nessuno, ma esistono anche delle droghe che perettono di avere i riflessi più veloci rispetto agli altri, questo è il doping degli eSport.
Infatti c’è stato uno spiacevole espisodio durante il mondiale di COD, un giocatore è stato sorpreso mentre faceva uso di sostanze dopanti e, dopo circa un ora dall’esclusione dal torneo, è stato portato via in ambulanza per l’eccessivo battito cardiaco.


Ma ci sono anche molti pro: per riuscire a portare a casa una buona partita bisogna riuscire a collaborare nel migliore dei modi con i propri compagni di squadra, infattti gli eSport creano un grande spirito di squadra.

Giorgio Calandrelli e il suo Team

Chi sono i maggiori esponenti di eSport in Italia?
In Italia il mondo degli eSport non è molto apprezzato, infatti sono pochi gli esponenti di questa disciplina e giocano per team internazionali. Uno di questi è Giorgio Calandrelli, conosciuto nel settore come Aka Pow3r, uno dei giocatori più forti in Italia e uno degli streamer più seguiti nel nostro paese. Calandrelli gioca competitivamente per i Fnatic, un team inglese con giocatori di tutte le discipline, Giorgio si allena tante ore tutti i giorni, proprio come un atleta di sport tradizionali, per partecipare nelle gare più importanti al mondo come il Cod:xp o molte altre. Fa anche dei live su una piattaforma chiamata Twich dove ogni giorno decine di milioni di ragazzi si riuniscono per fare live o assistere alle sue gare e magari facendo qualche donazione.

Diego Tolve 3F

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *