L’intero mondo, non solo calcistico, sta piangendo la morte di uno dei più grandi, se non il più grande, calciatore di tutti i tempi: Diego Armando Maradona. Il campione è deceduto il 25 novembre 2020 a causa di un arresto cardiaco in seguito ad un’operazione alla testa. Il decesso continua a tingersi sempre più di giallo. Il medico, Leopoldo Luque, ha subito la perquisizione della casa e della clinica provando a farsi interrogare per chiarire ruolo e responsabilità nell’assistenza a Maradona, ma senza successo. Le testimonianza parlano di una lite tra i due finita in un pugno di Diego lo scorso 19 novembre prima che il medico venisse cacciato di casa. Altri dettagli però emergono: secondo l’infermiera Maradona è caduto due mercoledì fa sbattendo la testa sul lato opposto a quello dell’operazione rimanendo 3 giorni nella sua stanza. Ma c’è dell’altro: la specialista aveva consigliato la presenza continua di un’ambulanza in quanto Diego presentava segni, dopo l’operazione, di astinenza da sostanze. Claudio ‘el Turco’ Garcia, amico di lunga data di Diego Armando Maradona, in diretta Tv ha confessato una nuova verità che ha amplificato le domande e i dubbi non solo sulle ultime ore ma sugli ultimi anni del Pibe: “Non ce lo facevano vedere ma sono certo che a lui non veniva detto nulla. Era sequestrato, al 90% non sapeva nulla di ciò che gli accadeva intorno”

Ma chi era Diego Armando Maradona? Soprannominato El Pibe de Oro (“il ragazzo d’oro”), Maradona è considerato uno dei più grandi calciatori di tutti i tempi, se non il migliore in assoluto. In una carriera da professionista più che ventennale ha militato nell’​Argentinos Juniors, nel ​Boca Juniors​, nel ​Barcellona​, nel ​Napoli​, nel Siviglia​ e nel ​Newell’s Old Boys​. Con la nazionale argentina ha partecipato a ben quattro Mondiali (​1982​, ​1986​, ​1990​ e ​1994​), vincendo da protagonista il torneo del 1986; i 91 incontri disputati e le 34 reti realizzate in nazionale costituirono due record, successivamente battuti. Contro l’​Inghilterra​ ai quarti di finale di ​Messico 1986​ segnò una rete considerata il ​gol del secolo​, tre minuti dopo aver segnato un gol con la mano (noto come ​mano de Dios​), altro episodio per cui è spesso ricordato.

La mano de Dios


Ma nonostante la morte di questa icona calcistica, alcune persone continuano a mancargli di rispetto: gli impiegati delle pompe funebri in cui sarebbe dovuto essere stato cremato Maradona, si sono scattati dei selfie con il cadavere, con tanto di posa e sorriso.

Un altro episodio che ha indignato l’intero mondo è avvenuto in Spagna, dove una calciatrice, durante il minuto di silenzio, si è seduta e ha voltato le spalle al centro del campo. Al termine della partita è stato chiesto il motivo e la risposta è stata:”Maradona era un cocainomane e violentatore di donne, non merita il mio rispetto”.

L’unica cosa che posso raccontare di Maradona è che è stato un compagno di squadra del cugino di mia mamma, Salvatore Bagni, che negli anni ottanta ha giocato insieme a lui nel Napoli. Da allora so che nonostante sia passato tanto tempo, sono rimasti buoni amici.Giada Magarelli 3D

Niccolò Murra, 3C : “Penso che sia uno dei giocatori più forti del mondo, e che sia stato un fuoriclasse, mio padre una volta l’ha visto dal vivo, in una partita Napoli- Juventus e ha detto che vederlo giocare è stato fantastico ed emozionante.”

Giada Magarelli, Mattia Reynders, Andrea Vincenti 3D

Immagine di copertina realizzata da Martha Carandang



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