Martin Luther King e la sua frase più famosa

Il 18 gennaio 2021 è stato il Martin Luther Kink’s Day, giornata che commemora la nascita del più importante attivista per i diritti civili della storia americana, premio Nobel per la Pace nel 1964, il reverendo Martin Luther King jr., la cui frase più famosa, I have a dream, è scolpita nella memoria di tutti noi.

Ma oggi vogliamo raccontarvi la storia di una bambina di soli 6 anni d’età, ​Ruby Bridges​, che è stata un tassello importante per battaglia contro la segregazione razziale portata avanti da Martin Luther King. Ruby è infatti la prima bambina di colore ad essere entrata in una classe formata da soli alunni bianchi, in un periodo in cui le classi miste non esistevano. Era il 14 Novembre del 1960.


Come molti bambini afroamericani, Ruby era tenuta a svolgere un test, dal cui risultato sarebbe dipeso il suo ingresso in una scuola elementare per bianchi. I quesiti erano formulati in modo da rendere molto difficile il conseguimento della sufficienza. Il padre di Ruby non voleva che la figlia sostenesse il test, perché riteneva che avrebbe avuto problemi a scuola, se l’avesse passato. La madre, Lucille, convinse però il marito a permettere a Ruby di svolgere il compito, poiché era convinta che se la piccola fosse entrata in una scuola per bianchi, avrebbe ricevuto un’educazione migliore. La madre sentiva la necessità non solo di dare alla figlia una migliore educazione, ma di “fare questo passo avanti… per tutti i bambini afro-americani”. La bambina compilò così il test e riuscì a passarlo. Soltanto altri sei studenti afroamericani erano riusciti nell’impresa.

Ruby Nell Bridges


Nell’estate del 1960, tuttavia, la legislatura della Louisiana cercò e trovò delle strade per rallentare l’esecuzione dell’ordine federale, che prevedeva l’inserimento di Ruby e degli altri bambini nelle scuole per bianchi. Alla fine lo Stato dovette cedere e, nel novembre 1960, iniziò il processo di integrazione. Il giudice del distretto federale, però, chiese al governo di inviare degli agenti a New Orleans per proteggere i bambini, prevedendo che ci sarebbero stati dei disordini. Una decisione assai lungimirante. La mattina del 14 novembre 1960 gli agenti federali scortarono Ruby e sua madre fino alla nuova scuola, che si trovava a soli cinque isolati di distanza dalla loro casa.

Ad accoglierli una folla inferocita, che manifestò il suo dissenso lanciando oggetti contro la bambina.

Barbara Henry, la prima maestra di Ruby

Come descrive Ruby stessa: “Salendo ho potuto vedere la folla, ma vivendo a New Orleans, in realtà ho pensato che fosse Mardi Gras. C’era una grande folla di persone al di fuori della scuola. Stavano lanciando cose e gridando, e questo tipo di cose succede a New Orleans al Mardi Gras”.
In classe Ruby non trovò nessuno, nemmeno un compagno e una maestra. I genitori avevano deciso di non portare i loro figli a scuola e gli insegnanti si rifiutarono di dare lezioni ad una bambina di colore.
A Ruby Bridges fu data la possibilità di studiare grazie al buon cuore di una insegnante, ​Barbara Henry​, che ​si offrì volontaria nell’accompagnare la bambina a scuola.

Il secondo giorno uno bianco ruppe il boicottaggio ed entrò a scuola. Si trattava di un pastore metodista di 34 anni, ​Lloyd Anderson Foreman​, che accompagnò sua figlia Pam di 5 anni attraverso la folla arrabbiata, dicendo: “Voglio semplicemente il privilegio di portare mia figlia a scuola”.

La famiglia di Ruby subì diverse conseguenze. Suo padre perse il lavoro, i nonni dovettero vendere la terra che coltivavano da più di 25 anni. Il negozio in cui la famiglia faceva la spesa proibì loro l’ingresso. Fortunatamente, però, ci fu anche chi sostenne e aiutò i Bridges, sia neri che bianchi. Gradualmente le famiglie cominciarono a mandare i figli a scuola e le proteste diminuirono. Un vicino diede un lavoro al padre di Ruby, altri si offrirono di curare i bambini più piccoli, sorvegliare la casa e accompagnare gli agenti federali. Qualcosa stava cambiando, in meglio. Il secondo anno di scuola Sembrava che ormai tutti si fossero adeguati alla situazione, volenti o nolenti.

Ruby Bridges oggi

In quanto a Ruby, ha continuato a studiare. Ha finito le elementari e il liceo, è andata al college e ha lavorato per l’American Express come agente di Viaggio. Si è sposata nel 1984 e ha avuto quattro figli, ha perciò lasciato il lavoro per dedicarsi alla famiglia. Nel 1999 ha dato vita alla Fondazione Ruby Bridges per promuovere “i valori della tolleranza, del rispetto e dell’apprezzamento di tutte le differenze”.

Francesco Manganaro 2E

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